Da RESISTENZA ottobre 2004, pag. 2
I CARC lavorano alla ricostruzione del partito
comunista
L'Università
Popolare di St.Denis
Intervista a Enrico
Levoni, membro della Segreteria Nazionale dei CARC e direttore organizzativo
dell'Università Popolare
Si è avviato il terzo corso
dell'Università Popolare (dal 25 settembre al 10 ottobre). Sulla base di questa
esperienza che non è più solo agli inizi puoi .fare qualche considerazione generale
sull'UP?
L'attività
di formazione tramite scuole quadri e corsi non è certo una novità per il
movimento comunista. Ma l'opera nefasta dei revisionisti ha sostanzialmente
smantellato anche quella positiva e organizzata attività di formazione dei
comunisti che il PCI aveva avviato e sviluppato con dignitosi risultati. Non si
tratta di quell' attività di formazione individuale e più o meno spontanea che
ogni compagno sviluppa per conto suo, di propria iniziativa e principalmente in
base a sue inclinazioni, ma di un'attività collettiva e finalizzata a creare
compagni adatti allo sviluppo del nuovo partito comunista. Ecco: l'UP è di
fatto una potente arma di lotta contro la concezione soggettivista e
individualista della formazione, uno strumento di lotta contro il disorientamento,
l'eclettismo e il dogmatismo di cui ancora tanti compagni sono affetti;
soprattutto è uno strumento utile al nuovo partito comunista, a fare di esso
ciò di cui la classe operaia ha bisogno. Ma l'UP non è "solo" questo.
Ai corsi
dell'UP partecipano dicci o dodici allievi, un docente di altissimo livello,
una responsabile delle esercitazioni e un direttore organizzativo. Quindi
sostanzialmente ogni corso coinvolge un pugno di compagni. Ma sia per le
materie trattate, sia per il metodo di insegnamento adottato, sia per come è
organizzata, pur nelle sue modeste dimensioni, l'UP "ti cambia la
vita"!
Un corso di formazione che ti cambia
la vita?
Certo! Chiedi ai compagni che vi hanno
partecipato. Ogni corso dura due settimane. E un periodo di vita collettiva
durante il quale tutti seguono un'intensa attività di formazione
attraverso le lezioni del compagno Mai, il dibattito che da esse si sviluppa,
le esercitazioni sulle materie studiate e sull'esperienza di militanza e di
attività politica che ogni compagno svolge nel proprio terreno di lavoro. Ma la
formazione si estende anche all'adozione di uno stile di vita adatto
alla vita comune, alla divisione dei compiti, alla disciplina, all'esecuzione
di incarichi specifici finalizzati a rendere migliore possibile lo svolgimento
del corso. Si impara anche a cucinare!
Il fatto che si svolga in Francia quanto
influisce sulle difficoltà del corso?
Più che influire sulle difficoltà è
anch'esso un elemento formativo. Naturalmente le lezioni e le
esercitazioni sono in italiano, ma siamo ospitati da compagni e simpatizzanti
francesi, incontriamo compagni e organizzazioni francesi ma a volte anche di
altri paesi, ci rapportiamo con loro adattandoci alla lingua, imparando a
comprendere storie e situazioni differenti dalla nostra. Da questo punto di
vista è un'occasione di formazione sul terreno dei rapporti internazionali.
Quanto al contenuto delle lezioni,
trovi che le materie trattate siano effettivamente utili all'attività politica
che poi viene sviluppata quotidianamente dai partecipanti, ciascuno nella sua
organizzazione?
Senza dubbio.
Guardiamo l'elenco dei dicci temi (che nel corso vengono raggruppate in cinque
diverse materie).
1.
Lo stato della lotta della classe operaia e delle masse
popolari per fare dell'Italia un nuovo paese socialista.
2.
Il materialismo dialettico: concezione del mondo e metodo di
pensiero e di azione del proletariato rivoluzionario.
3.
La storia del genere umano.
4.
La storia del movimento comunista.
1.
L'esperienza dei primi paesi socialisti.
2.
Il ruolo del partito comunista per la rivoluzione socialista.
3.
Quale partito comunista.
4.
La storia del nostro paese.
5.
Analisi di classe del nostro paese.
6.
La via alla rivoluzione nel nostro paese.
Verrebbe da dire che il campo è così
vasto che rischia di risultare inefficace, dispersivo.
Invece avviene proprio il contrario.
Il compagno Maj ha una grande capacità di ricollegare ogni questione trattata
all'attività attuale, alle necessità attuali del movimento comunista; inoltre è
sempre vero che la comprensione di ogni particolare
movimento della realtà passa attraverso la comprensione del movimento generale
e delle leggi che lo governano. Trattare, ad esempio, del rapporto di valore
(quindi delle origini della società capitalista, della società mercantile) vuol
dire comprendere anche i processi (rapporti di produzione e rapporti sociali)
attraverso i quali si è sviluppato il movimento comunista come movimento
cosciente della classe operaia che lotta per la sua emancipazione, vuoi dire
comprendere come è possibile elle la classe operaia, attraverso il partito
comunista, possa assumere il ruolo dirigente della mobilitazione delle masse
popolari per trasformare questa precisa società in una società senza
sfruttamento, dove proprio il rapporto mercantile, la produzione di merci,
viene superata. In definitiva questo significa anche vedere e comprendere la
necessità, la natura, il ruolo del partito comunista e quindi imparare a
costruirlo come partito adatto ai compiti della fase attuale (la natura di
questo partito) e comprendere attraverso quale via esso può determinare quell'obiettivo
storico della classe operaia (la via della rivoluzione socialista nel nostro
paese).
Per comprendere e assimilare tutto
questo è necessario affrontare quei temi generali indicati. Bisogna
innanzitutto avere una concezione del mondo e un metodo di conoscenza e di
trasformazione adeguato: il materialismo dialettico. Bisogna, forti di questo
strumento, comprendere l'uomo e la sua storia sia a livello
internazionale che del nostro paese, e quindi affrontare a fondo gli
insegnamenti del movimento comunista per ricavare da tutto questo una linea per
costruire il partito comunista e per fare dell'Italia un paese
socialista.
Tutto
questo in due settimane?
No. Quelle due settimane sono la
chiave di svolta per chiunque voglia mettersi sulla strada giusta per imparare
a buon livello tutto questo. E l'avvio di un
lavoro che poi ogni compagno deve applicare, sviluppare, riesaminare,
ristudiare, che ogni organizzazione deve valorizzare e diffondere. Ma ti
assicuro: mai come in questo caso vale il detto "chi ben comincia è a metà
dell'opera" perché anche in termini di vastità, ricchezza, profondità
delle "cose" che si imparano nel corso ogni compagno raccoglie anche
quantitativamente ciò elle gli serve per compiere davvero il salto qualitativo
clic, chiedi anche ad altri partecipanti, ha poi potuto compiere al termine
Bell"'opera".
Ma il modo migliore per capire la vera
l'utilità dei corsi dell'UP è parteciparvi! Iscrivetevi e farete un
bel passo avanti nel vostro lavoro di comunisti!